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CHIUDERE MORINI: volere è potere!

Posted: Giugno 11th, 2010 | Author: | Filed under: cosa ne pensiamo | 1 Comment »

CHIUDERE MORINI:
volere è potere!

 

 

L’allevamento Stefano
Morini s.a.s.
di San Polo d’Enza (Reggio Emilia) vende animali, mangimi,
segatura e attrezzature ai laboratori, ditte farmaceutiche e Università dove si
pratica la vivisezione
. Questo allevamento, uno tra i più importanti in Italia,
esiste dal 1953 e da diversi anni è di proprietà di Giovanna Soprani, moglie
del defunto Stefano Morini, e gestito dai suoi figli: Marta, Rita e Paolo.

Tra i clienti di Morini
figuravano i maggiori centri di ricerca italiani, ma anche laboratori in
Francia, Spagna, Ungheria e Israele. E dico “figuravano” perché l’attività del
centro Morini oggi è definitivamente cessata.

Ma facciamo qualche passo
indietro: l’attività di questo allevamento è stata spesso nominata dai media dopo
che, nel 2002, un camion contenente 56 cuccioli di cani beagles (che stavano
raggiungendo, in condizioni molto precarie, un laboratorio tedesco) fu fermato
lungo l’autostrada del Brennero dalla polizia stradale.

Dall’agosto dello stesso
anno, fino all’11 giugno 2004, è rimasta attiva la legge Regionale 20/02 sulla
sperimentazione animale. Essa vietava, nel territorio dell’Emilia Romagna,
l’allevamento, l’utilizzo e la cessione a qualsiasi titolo di cani e gatti a
fini di sperimentazione. Per un paio d’anni, pur continuando a vendere conigli,
topi, criceti e porcellini d’india, gli introiti del centro Morini cominciarono
così a diminuire.

Ma nel 2004, sotto le
pressioni di direttori universitari e industrie farmaceutiche, la legge
Regionale è stata impugnata dal ministro La Loggia ed ha cessato di essere valida,
consentendo a Morini di ricominciare con la vendita dei cani ai laboratori.

Il 2002 è un “anno caldo”
per questo centro, anche perché a ottobre nasce il Coordinamento Chiudere
Morini
(www.chiuderemorini.net),
formato da attivisti riuniti in maniera informale e auto-organizzati, senza
alcun legame con la realtà delle istituzioni. Grazie all’attività del
Coordinamento è nata una campagna molto vasta contro Morini, che ha messo in
luce le dure condizioni in cui erano costretti a vivere gli animali allevati.

Queste condizioni sono
state ampiamente documentate anche dal Fronte Liberazione Animale che,
nell’incursione del 21 novembre 2002 fatta al Morini, ha liberato 99 beagles e
ah riportato foto e video che mostrano: conigli costretti a vivere in gabbie
così piccole da non permettere loro di alzare le orecchie, topi in due gabbie
spoglie e sovraffollate (dove hanno visto cadaveri mangiati dagli altri topi),
centinaia di cavie e porcellini d’india in gabbie di cemento piene di
scarafaggi, cani in celle di cemento senza alcun giacilio costretti ad
ammassarsi l’uno sull’altro per dormire al riparo dalle intemperie.

Si è sempre saputo di
molte difficoltà economiche con cui era obbligata a convivere la famiglia
Morini, dovute in parte al fatto che nessun laboratorio negli ultimi tempi si
riforniva di beagle provenienti da San Polo d’Enza (città troppo nell’occhio
del ciclone) e in parte alla presa di posizione di tante ditte e privati
(veterinari, trasportatori, riviste, negozi di animali…) che non volevano più
fare affari con chi era oggetto di una campagna pubblica di protesta come
quella che il Coordinamento Chiudere Morini ha messo in atto tramite le
manifestazioni, i presidi, le pressioni e il boicottaggio contro chiunque
supportasse Morini.

Tutto questo senza farsi
scoraggiare dal sostegno dato all’allevamento dal comune di San Polo, che, tra
le altre cose, ha evitato di togliere a Morini la licenza di vendere cani ai
laboratori, non ha fatto pagare loro una multa di 35.000 euro per le
irregolarità commesse e ha concentrato gran parte delle forze di polizia del
paese nei pressi dell’allevamento, per “difendere” la Soprani dalle accuse dei
manifestanti.

Purtroppo, negli ultimi
anni, le iniziative del Coordinamento sono diminuite fino ad estinguersi,
complice anche il divieto di organizzare manifestazioni esteso a tutta la
provincia di Reggio Emilia
, emanato dalla questura a coronamento di un lavoro
di repressione che ha finito per colpire chi, sin dall’inizio, sosteneva la
chiusura di Morini, senza compromessi.

Tornando al presente: sappiamo
che nei terreni adiacenti all’allevamento pende il progetto di nuovi lotti
residenziali
, che in futuro dovrebbero inglobare anche il Morini, portando al
suo smantellamento. Ma la cocciutaggine di Giovanna Soprani nel voler
preservare la sua attività anche in condizioni economiche così avverse ha reso
ancora più dura la prigionia di questi animali, che per mancanza di personale
non hanno ricevuto nemmeno le più basilari cure. E ora che l’allevamento sarà
finalmente  smantellato ci sarà urgente
bisogno di una sistemazione per molti beagle e per molti roditori. Si tratta di
un numero molto elevato di animali: 400 cani, 1800 ratti e 1800 topi per i
quali sarà necessario trovare una sistemazione per dare loro una vita libera
dalla prigionia in cui sono nati. In questi giorni gli animali presenti
nell’allevamento verranno affidati ad un’associazione animalista (*).

Questo traguardo, dopo più
di sette anni, e stato raggiunto. Ma ci sono ancora tanti animali di tutte le
specie che sono vittime di sfruttamento nei laboratori e nelle aziende
specializzate nel fornire cavie ai centri di vivisezione.

Se la vivisezione è ancora
una pratica diffusa non è certo perché è utile alle scoperte scientifiche, come
molti esperti voglio farci credere. È una pratica tuttora diffusa solo grazie
all’ingente volume di affari che crea e soprattutto agli alibi che fornisce
alle industrie farmaceutiche nei casi dei danni prodotti dai loro farmaci. È
solo una frode!

Contro questo sistema di
profitti sulla pelle degli animali bisogna continuare a lottare, perché, come
dimostra la vicenda del Coordinamento Chiudere Morini, ogni cambiamento che noi
auspichiamo ha bisogno del nostro agire diretto per realizzarsi.

 

* Per l’adozione di cani o per dare una mano nel creare
una rete di rifugi, canili e associazioni che aiutino    in questo difficile compito invitiamo a
contattare l’associazione VitaDaCani ai seguenti contatti:

tel: 349 0581076     
web: www.vitadacani.org

                                                                                                                                


One Comment on “CHIUDERE MORINI: volere è potere!”

  1. 1 Onlinecasino said at 10:03 pm on Settembre 26th, 2010:

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    – Norman