precari/e in formazione.

Una settimana di iniziative a Scienze politiche: lotta anche tu in facoltà!!

Posted: Aprile 30th, 2010 | Author: | Filed under: eventi | Commenti disabilitati su Una settimana di iniziative a Scienze politiche: lotta anche tu in facoltà!!

Una serie di iniziative per informare e dibattere tutt* assieme!

Qui travate il pdf del volantino delle iniziative: Copia di Publication1.pdf

Lunedì 3 maggio: ore 17.00 "CHIUDERE MORINI!" incontro con alcuni membri del coordinamento Chiudere Morini. Morini (Reggio Emilia) alleva cani, conigli, e cavie per rivenderle ai laboratori di vivisezione. Il coordinamento, nato nel 2002, ha avviato una campagna di diffamazione contro questo centro che ha portato buoni frutti! Parleremo di questo e del mondo della vivisezione in Italia, alle 17.00 in aula 4 (strada maggiore 45).

Martedì 4 maggio: ore 13.00 PRANZO @TIPICO!!!! Nel cortile della facoltà.

 ore 17.00 aula A (strada maggiore 45) "L’UNIVERSITà CHE VOGLIAMO!" presentazione del collettivo, delle sue attività e del programma elettorale. Proiezione del video "L’onda anomala" sul movimento studentesco dello scorso anno accdemico e dibattito sell’università del 3+2.

Giovedì 6 maggio: ore 17.00 aula 4 (strada maggiore 45) "L’ACQUA è UN BENE COMUNE!" assemblea con alcuni membri del coordinamento referendario per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Lunedì 10 maggio: ore 17.00 aula 4 (strad maggiore 45) "CONTINUA LA RU-VOLUZIONE!" assemblea/dibattito con alcune ragazze del collettivo di donne Mujeres Libres sulla pillola abortiva RU-486. Verrà proiettata la video-inchiesta girata a Bologna sulla RU-486. (in collaborazione con il collettivo di donne per le donne Mujeres Libres)

Collettivo Student@tipici


UN PRIVATO CHE FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

Posted: Aprile 30th, 2010 | Author: | Filed under: eventi | 2 Comments »

di             Marco Castelli 
 
 La privatizzazione dell’acqua in atto in Italia e’ il risultato di un’elaborazione culturale precisa, di lungo corso e sottende ad una determinata visione politica, come si può ben rintracciare analizzando l’evoluzione del quadro legislativo degli ultimi 20 anni. Il primo intervento del legislatore, volto a modificare il precedente assetto delle municipalizzate- in vigore dal 1903- a gestione totalmente pubblica/locale, e’ la legge142/90 che apre la prima breccia definendo come possibili forme di gestione le S.P.A.  a prevalente capitale pubblico. Ora,sebbene la S.PA. a totale capitale pubblico possa apparire in contrasto con un disegno di privatizzazione, questa norma  rappresenta invece solo il primo passo. Si cancellano infatti consorzi e aziende speciali degli Enti Locali mentre l’unica forma societaria consentita rimane la S.P.A-dunque l’acqua entrava in Borsa. Inoltre ,al pari di una qualsiasi azienda privata, la S.P.A. viene definita come società commerciale di diritto privato e il suo fine diventa produrre utili .

 Di fatto, già nel 1990,si introducono meccanismi di governance orientati secondo le logiche privatistiche del mercato e del profitto, sottoponendo la gestione del servizio pubblico a stress da competizione e esasperazione da target finanziari. Il dado e’tratto:l’acqua non e’più concepita come bene comune ma come bene economico su cui,dunque,e’permesso fare profitto e speculare in borsa. Intanto, si e’creato il cavallo di Troia,la base su cui realizzare quel processo di privatizzazione che dagli anni ’90 arriva fino ai giorni nostri e al Decreto Ronchi.

Due anni dopo, la legge 498/92 abolisce il vincolo della proprietà a maggioranza pubblica . Si crea un nuovo mostro giuridico:il Partenariato Pubblico-Privato. Secondo i suoi sostenitori, esso costituirebbe una forma di gestione efficace,in quanto capace di coniugare la superiorità( dimostrata da chi?,ndr) della gestione privata con la necessità del controllo pubblico,visto l’ “interesse economico generale del servizio erogato”. Dunque il pubblico dovrebbe controllare il privato e dettarne insieme le strategie aziendali. Ma le Assemblee Elettive degli Enti Locali vengono da subito espropriate di ogni strumento decisionale,rese prive dell’informazione necessaria per esercitare i poteri di indirizzo e di controllo; spesso troppo piccoli per esercitare massa critica, strangolati sempre più da indebitamento e vincolati da parametri finanziari come il Patto di Stabilità, i comuni finiscono così per “appaltare” alla multinazionale di turno o alla multi – utility di destra e/o di sinistra gran parte delle attività produttive dell’economia,della politica locale nonché settori fondamentali del welfare territoriale.

La parte pubblica dell’azienda si indebita,o meglio si fa carico del debito prodotto dai privati, attraverso il ricarico sulla bolletta dei costi di gestione dell’impresa;la parte privata,invece,si rafforza,godendo spesso di posizioni di rendita e/o di monopolio sul mercato e di consenso politico attraverso  il perverso intreccio tra affari e politica che  produce nomine,spartisce incarichi,moltiplica e frammenta le competenze e si assicura,appunto, la subalternità pubblica rispetto alle scelte del management aziendale. Read the rest of this entry »